Nato nel 2008 dalla mente dell’artista svedese Thomas Martin Ekelund, Trepaneringsritualen è un progetto che affonda le sue radici nei territori oscuri dell’industrial e del dark ambient, muovendosi con decisione verso sonorità dense, ritualistiche e fortemente evocative.
Il nome stesso, che richiama l’antico intervento chirurgico della trapanazione – l’atto di praticare un foro nel cranio – suggerisce già un viaggio nelle profondità della psiche, tra misticismo, dolore e trasformazione. Non a caso, la critica ha descritto l’opera di Trepaneringsritualen con toni che sfiorano il sacrale: Pitchfork ha parlato di “ambient rituale pesante” con “una qualità quasi psichedelica”, mentre Orlando Weekly lo ha definito “un’esperienza immersiva con pochi eguali nel mondo della musica sperimentale, un assalto pagano a tutti i sensi”.
Alla base della visione artistica di Ekelund c’è una forte spinta ideologica e anarchica. Tra le sue principali influenze, cita il collettivo punk inglese Crass, da cui ha appreso non solo l’importanza dell’irriverenza come linguaggio artistico, ma anche la consapevolezza che la musica può esistere al di fuori dei canoni tradizionali di chitarra, basso e batteria. Con Trepaneringsritualen, Ekelund plasma un universo sonoro che è più rito che performance, più invocazione che semplice composizione.